2023-08-03
Una recente grandinata nel nord Italia ha danneggiato diversi impianti fotovoltaici. Un rapporto del 2019 ottenuto dalla rivista italiana pv della Vrije Universiteit Amsterdam analizza l'impatto di una forte grandinata nei Paesi Bassi nel 2016, rivelando l'impatto della grandine sugli impianti solari. distruttivo. Secondo la loro valutazione i danni ai moduli fotovoltaici provengono principalmente da chicchi di grandine con un diametro superiore a 3 cm.
Le recenti grandinate verificatesi nel nord Italia hanno riportato l'attenzione sui danni che questi violenti eventi atmosferici improvvisi possono causare agli impianti fotovoltaici. Alcuni proprietari dell'impianto hanno postato sui social le foto dell'impianto danneggiato, da cui si vede chiaramente l'intensità della grandinata e, soprattutto, la dimensione dei chicchi, alcuni dei quali hanno raggiunto i 20 cm di diametro.
Quindi, quanto è grande una particella di grandine che può causare danni a un impianto fotovoltaico? Qual è il diametro della grandine che può essere considerato una soglia critica oltre la quale il danno diventa significativo?
La rivista italiana pv tenta di rispondere a queste domande citando un rapporto del 2019 della Libera Università di Amsterdam (VUA), che esaminava i dati sui sinistri assicurativi per la storica grandinata avvenuta nei Paesi Bassi nel giugno 2016.
Secondo le conclusioni dei ricercatori olandesi, i danni ai pannelli solari sono causati soprattutto dai chicchi di grandine con un diametro superiore a 3 centimetri. Spiegano nel loro articolo Vulnerabilità dei pannelli solari alla grandine: "I chicchi di grandine più grandi (superiori a 4 cm) sono in media più dannosi dei chicchi di grandine più piccoli, e sono anche più dannosi per i pannelli solari. C'è una grande differenza."
Quando il diametro del chicco di grandine raggiunge i 3 cm si possono verificare danni sia recessivi che dominanti. Una volta che il diametro del chicco di grandine raggiunge i 4 cm, la percentuale di danno dominante aumenterà in modo significativo.
Le crepe più piccole (micro-fessure) non compaiono nello strato di vetro anteriore, ma nello strato di silicio, quindi il danno iniziale non influisce sull'efficienza di generazione di energia del pannello. Tuttavia dopo alcuni mesi si può verificare una rapida perdita di potenza nella zona danneggiata e dopo circa un anno possono comparire delle microfessurazioni anche sulla parte esterna del pannello. Tutti i danni riducono la durata del pannello solare.
L'orientamento del tetto rispetto al chicco di grandine influisce notevolmente sul danno ai pannelli solari causato dalla grandine, che può essere più determinante della dimensione del diametro del chicco di grandine, hanno spiegato i ricercatori.
D'altra parte, alcune esperienze hanno dimostrato che anche l'angolo di installazione di un pannello solare può influire sul suo grado di danneggiamento in caso di grandine. Secondo la conclusione degli scienziati, una pendenza maggiore contribuirebbe a mitigare i danni.
Lo studio mostra anche che la frequenza delle grandinate è in aumento in Europa e nei Paesi Bassi, così come i danni causati dai chicchi di grandine. Ciò suggerisce che gli elementi esposti, come i pannelli solari, potrebbero diventare più vulnerabili in futuro.
"Il rischio di grandine e la vulnerabilità dei pannelli solari alla grandine dovrebbero essere incorporati nei modelli di rischio e nelle strategie di adattamento climatico", hanno concluso i ricercatori olandesi.